La Ricerca

 

In generale il colore è un mezzo per influenzare direttamente l’anima. L’anima è un pianoforte con molte corde. Il colore è il tasto. L’occhio è il martelletto.

L’artista è la mano che, toccando questo o quel tasto, fa vibrare l’anima.

 (da: Lo spirituale nell’arte, di W.Kandinsky)

I colori sono il manifestarsi dei movimenti interiori, spirituali.

L’irradiarsi di una gioia, il bisogno di raccoglimento, il calore di un’emozione forte che si coagula e si addensa.

Goethe dice: “I colori sono azioni e passioni della luce…”. Anche della luce dell’anima.

Il colore è splendore, ma la vibrazione che lo fa azzurro, rosso, giallo, è incontro della luce con il buio. L’azzurro è la prima luce dell’ombra, e il giallo la prima ombra della luce.

I colori costruiscono un ponte tra i due estremi del bianco e del nero.

Nella luce bianca, uniforme, mi perdo così come mi perdo nel buio profondo.

Sono umana.

Per me le sfumature, le contaminazioni e le sintesi instabili.

Nella luminosità interiore gocce di ombra sollecitano l’anima a cercare bellezza.

 

a.musella 13 012

 

Nell’ikebana i  fiori devono essere disposti in modo da suscitare la visione dei “gigli dei campi”, di cui si dice che Salomone in tutta la sua gloria non poteva uguagliare lo splendore. Basho, poeta giapponese del XVII secolo, guardava con rispetto il più modesto fiore selvatico, giacchè esso testimonia il più profondo segreto della natura, che è “un’arte senz’arte”.

Daisetz T. Suzuki .  Da: Lo zen e l’arte di disporre i fiori, Ed. SE, 1986

Posso dipingere anche con lo sguardo. Gli occhi percorrono lo spazio intorno a me e pongono in essere ciò che trova corrispondenza con gli umori della mia anima.

Appena mi è possibile vado a camminare. Soprattutto mi piace il sentiero che costeggia un piccolo lago adagiato dentro il cratere di un vulcano spento. Lì  mi muovo spedita, ma volentieri mi soffermo attratta da un colore, da una forma…ed ecco che un fiore, una foglia, un riflesso dell’acqua o del cielo, si mostrano in semplicità e bellezza.

Mi emoziono quando la natura, in ciò che è piccolo e umile, manifesta il grande, il mistero. 

L’anima esplora e configura paesaggi  e la natura è sua complice prediletta.

Accogliere la mia anima vuol dire pacificarmi con me stessa e con il mondo, aprirmi al piacere dell’armonia.

La natura, anche in ciò che muta e si contrasta, questo mi insegna, come tensione esistenziale e quindi anche artistica.