Quadraro, il Circolo dei bocciofili
MURO, Museo di Urban Art a Roma
cm 46×36
Sono soprattutto le periferie romane a sperare, e lottare, per una trasformazione che non solo migliori la qualità della vita di tutti coloro che vi abitano, ma che anche introduca elementi e proposte di arte e bellezza, per favorire l’integrazione di quei luoghi nel tessuto urbano, fino a destare la curiosità e la voglia di visitarli non solo a noi che già abitiamo a Roma, ma anche ai turisti che vengono da lontano. Ci sono progetti di riqualificazione delle periferie urbane volti a superare certi stereotipi troppo semplici e a rendere ‘visibile’ ciò che spesso è solo un ‘non luogo’.
Per trovare il soggetto della mia opera non ho scelto l’intervento architettonico e urbanistico, ma piuttosto quello artistico e antropologico della Street Art. Munita delle mappe offerte dal Comune di Roma e dai Municipi interessati ho dunque cominciato a percorrere gli itinerari a piedi proposti per incontrare l’arte urbana dei quartieri.
Ogni volta ho incontrato un mondo che sta lì, a portata di mano, che però mi era sconosciuto. E in più, attraverso le opere, quelle di grandi artisti della Street Art, e sopratutto quelle di una Street Art spontanea, ho potuto cogliere qualcosa della storia viva, e dunque dell’identità, di quei luoghi. Ho camminato per le strade del Pigneto fin verso Torpignattara, e poi il Quadraro, Rebibbia, San Basilio, e ancora, centrali, Testaccio e Ostiense. Un impatto forte, la sensazione di essere in un mondo altro eppure così tanto ‘Roma’, un contrasto ma anche una integrazione sorprendente tra arte e degrado urbano.
Sarà stata la pioggia sottile che lavava i colori, sarà stato quel piazzale nella luce del tramonto che era uno specchio lucente, o i colori di quel grande murales con tanto azzurro e giallo e rosso, mi sono incantata e ho rotto le mie resistenze a ritrarre i paesaggi urbani di Roma. Anche il Quadraro ha fatto la sua parte, con quel fascino sottile e assai poco scontato di periferia un po’ dimenticata.